Ho sempre pensato che la curiosità è il motore della conoscenza e che la storia regala sorprese ed emozioni a coloro che sono curiosi, apre il suo libro infinito e fa scorrere le sue pagine indietro nel tempo e le ferma nel punto che stavi cercando o che non sapevi esistesse.
Sono regali improvvisi che generano emozioni, rendono lucidi gli occhi e ci lasciano nel silenzio assordante della nostra ricerca; da soli, increduli e felici, col cuore che batte forte.
La storia, con i suoi regali, ci ripaga delle notti passate sui libri, sui video, sul web o delle domeniche passate su una collina, con zappetta, cercametalli, altimetro e carta geografica; nel freddo e nella nebbia di un Inverno rigido o sotto il sole cocente della piena Estate.
Ti accorgi che la storia ti ha fatto un regalo quando pulisci con delicatezza un elmetto o una gavetta appena trovati e trovi inciso un nome… e scopri di sapere chi era…
E’ un mondo che si apre davanti a te, un intreccio che si dipana con semplicità, e dove, tra la memoria e le mani, hai l’inizio e la fine.
La curiosità ti porta a conoscere una collina, ti svela il sacrificio di uomini, ti racconta di un battaglia, di una conquista, di una quota intrisa del sangue di giovani vite e quando per un curioso destino, senza volerlo, sei nei pressi di quella collina, dopo l’ultima curva di una strada di cui solo il navigatore conosce il nome, comprendi il regalo che la storia ti ha fatto.
Ti fermi, scendi, resti in silenzio e respiri a pieni polmoni, liberando la vista e la memoria, mentre l’unico rumore sono i tuoi passi sulla strada e senti di essere al centro di un fatto che accadde un giorno, ed ogni linea dell’orizzonte visivo ti riporta alle carte geografiche studiate a casa e la memoria alle foto in bianco e nero scattate tra quelle rocce, tra quelle colline.
Ma può accadere anche l’opposto, quando la storia vuole regalarti un emozione e ti lascia passare davanti ad una piccola stele di pietra in ricordo di una battaglia, forse piccola, insignificante, nella grande strategia di una guerra mondiale; ma la curiosità di quel piccolo incontro e la foto scattata per ricordare… ti portano la sera a cercare sui libri, sul web, fino a scoprire tutto quanto vi accadde un lontano giorno; chi erano i soldati, quali forze in campo, le strategie, ed in seguito a scoprirne gli attori, i reduci, i ricordi di coloro che sono tornati e nelle loro memorie i nomi di quelli che sono rimasti lì con lo sguardo rivolto al cielo e le mani distese sulla nuda terra; poi le loro foto in bianco e nero, i loro sorrisi, le loro divise, i gesti quotidiani; il prima ed il dopo dello scontro…
sono emozioni forti, ricordi che ci rimangono impressi e che poi raccontiamo ad un amico che condivide le nostre stesse passioni, che sentiamo al telefono o che si trova in macchina accanto a noi mentre gli indichiamo dal finestrino aperto, mentre fuori piove a dirotto, quella piccola stele di pietra grigia, avvolta dalla nebbia del mattino ed iniziamo a raccontagli la storia che fino a ieri non conoscevamo…
lui farà lo stesso con altri amici che poi torneranno lì … come noi … come altri e la memoria non andrà mai più persa.
Sono sempre nell’attesa che la storia mi regali un’emozione, per questo non smetto mai di essere curioso di tutto ciò che mi circonda e quando questo accade, come in questi giorni, a voi, che in migliaia siete ogni giorno accanto a noi in questo bellissimo viaggio per onorare e ricordare, comunico che la storia ci ha appena fatto un regalo…
Nei prossimi giorni lo renderemo pubblico a tutti voi….
Blogger ass. LI° Btg Bersaglieri “Montelungo 1943”