Cap. Henry T. Waskow
Durante i combattimenti su monte Sammucro cadde il Capitano venticinquenne Henry T. Waskow, cresciuto in una famiglia poverissima con genitori tedeschi di fede battista; la loro povertà li portò a vestirsi con i sacchi della farina, ma lui ed i suoi 7 fratelli si formarono lo stesso con sani principi, era il classico ragazzone americano, biondo e con gli occhi azzurri, laureato giovanissimo si era arruolato nella guardia del Texas e faceva parte della 36° Divisione Texas.
Cadde la notte di martedì 14 Dicembre, una scheggia di granata lo colpì al torace. Stava raccontando ai suoi soldati di voler comprare un tostapane per la mamma.
Il rientro della salma del Capitano Waskow fu osservato dal corrispondente di guerra Ernie Pyle, “MrGod” come veniva chiamato dai soldati, i suoi articoli erano famosissimi sia tra i soldati che negli Stati Uniti. Pyle osservò i muli che rientravano dal monte Sammucro con sopra i cadaveri dei soldati americani , osservo i soldati di Waskow che si chinavano sul loro comandante disteso in terra, gli parlavano, si confidavano, altri si disperavano, poi osservò il portaordini, RileyTidwell, prendere la mano del Capitano e stringerla tra le sue, fissare a lungo il suo volto, ricomporre la divisa, sistemare i brandelli di stoffa nel punto dove la scheggia aveva straziato il giovane Capitano e riprendere la sua strada nel chiarore della notte.
Pyle quella sera scrisse di getto, nella tenda poco distante, le sensazioni che aveva provato, ed il suo articolo divenne il più famoso della sua carriera di corrispondente e considerato uno dei più belli di tutta la Seconda guerra mondiale.
Una lettera arrivò nel Texas qualche settimana dopo la fine dei combattimenti, era stata scritta da Henry T. Waskow, erano le sue ultime volontà ed il testamento e la richiesta di renderlo noto solo 15 anni dopo la sua morte.
Tra le righe si legge:
“mi sarebbe piaciuto vivere, ma poiché Dio ha voluto altrimenti, non doletevi troppo, miei cari, perché la vita nell’altro mondo non può che essere bella e io sono vissuto sempre con questo pensiero. Non ho avuto paura di morire, di questo statene certi. Avrò fatto la mia parte per rendere questo mondo un posto migliore in cui vivere. Chissà, forse quando su tutta la Terra si riaccenderanno le luci, le persone libere potranno essere di nuovo felici e liete. … Se dovessi fallire come comandante, e prego Dio che non accada, non sarà stato perché non ci ho provato. Vi ho amato con tutto il mio cuore.”
Brano tratto da: il giorno della battaglia, Rick Atkinson ed. Mondadori 2008
Il capitano Waskow riposa nel cimitero americano di Nettuno, abbiamo trovato il suo nome nel registro centrale e la sua tomba nel lato Est del cimitero.
Sala della Memoria
Hotel Rocca, 1-8 Dicembre 2013
http://www.texasmilitaryforcesmuseum.org/hallofhonor/waskow.htm
Grazie